ginecologia e ostetricia
diagnosi prenatale
oncologia ginecologica
+ patologia della riproduzione
senologia
angiologia
diagnostica per immagini
 
Patologia della Riproduzione

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità circa il 15% delle coppie sono infertili.
Se ogni anno si formano 750 mila nuove coppie dopo 24 mesi di tentativi più di 100 mila non ha ancora concepito.
Nel 40%° dei casi, la causa è femminile, nel 40%° è maschile e nel 20%° riguarda entrambi.
Trascorsi 18 mesi di ricerca senza esito, è opportuno iniziare un iter diagnostico per identificare le cause e sottoporsi alle opportune terapie.

Servizi del Centro:

• Consulenza specialistica per la coppia: valutazione della situazione femminile.

Infertilità maschile

• Esame del liquido seminale

• Stimolazione dell'ovulazione

• Monitoraggio e crescita follicolare

Fecondazione assistita (inseminazione intrauterina - I.U.I.)

• Prescrizione del piano terapeutico
  (autorizzazione Regionale e inserimento nei Centri di fecondazione assistita dal Ministero della Sanità)

INFERTILITÁ MASCHILE

Quanto è diffuso il problema dell’infertilità maschile?
Il 15% delle coppie sono infertili. Ciò significa che se ogni anno si formano 750 mila nuove coppie, dopo due anni di tentativi più di 100 mila coppie non ha ancora concepito. Nel 40% dei casi la causa di infertilità è della donna, nel 40% dell’uomo e nel 20% riguarda entrambi.
Non è chiaro se l’infertilità maschile sia in aumento, di certo è aumentato rispetto al passato il numero di uomini che sottopone a controlli, aumentando così anche le diagnosi. In media, in Italia, se per le donne l’età fertile in cui si ricorre alle tecniche di procreazione assistita è di 36 anni, per gli uomini è 44. Chiaramente con l’avanzare dell’età anche la fertilità maschile cala, ma potenzialmente fino a 80 anni l’uomo può essere fertile.

Qual è l’inizio dell’iter diagnostico?
Il primo esame che deve essere prescritto è l’esame del liquido seminale.
L’esame deve essere eseguito in Centri con l’esperienza e l’interpretazione dello stesso richiede grande attenzione. Infatti tra la fertilità e l’infertilità oggi viene considerata una zona grigia di ipofertilità, riconosciuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che nel febbraio 2010 ha aggiornato i nuovi parametri sui liquidi seminali eliminando il cosidetto cut off, cioè valutazioni con numeri secchi oltre i quali si poneva diagnosi di infertilità. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha introdotto una tabella di percentili in cui la normalità dei parametri misurati, vale a dire il volume del liquido, la concentrazione, la motilità progressiva e la morfologia degli spermatozoi, viene stabilita con valori che si pongono dal 5° percentile in su. Con questo tipo di valutazione il presupposto è anche in una condizione di ipofertilità si può concepire, anche perché vanno considerate anche altre variabili quali l’età della donna ed il tempo passato da quando sono inziati i tentativi di concepimento.

Come si procede in caso di esame seminale patologico?
Qualora l’esame del seme non risulti con parametri normali è necessario che l’uomo si sottoponga ad una visita andrologica, durante la quale oltre all’esame obiettivo dell’apparato gentile, sarà raccolta una storia dettagliata delle situazioni patologiche (varicocele, orchite, criptorchidismo, infezioni genitali) e degli stili di vita (fumo, alcol, ambiente di lavoro) che possono influire sulla capacità fecondante.

In base alla visita e all’anamnesi sarà quindi organizzato un ventaglio di esami per meglio approfondire la situazione patologica sospettata quali:

ecografia scrotale con doppler;

esami ormonali;

esami genetici;

esami ematologici e batteriologici.

Quali sono le terapie?
Naturalmente si procederà, individuata la causa, ad eseguire una terapia specifica, mirata.
Nel caso in cui la causa rimanga sconosciuta o le terapie non diano risultati, si può successivamente ricorrere alla Procreazione Medicalmente Assistita. In caso di lieve infertilità per modesta diminuzione del numero e della mobilità degli spermatozoi, la procedura corretta è la Inseminazione Intrauterina (I.U.I.).
L’inseminazione consiste nell’introdurre nell’utero, con un sottile catetere, i migliori spermatozoi, preventivamente selezionati, durante un ciclo in cui l’ovulazione della donna viene blandamente stimolata, per essere sicuri sia dell’ovulazione stessa, sia della corretta temporizzazione. Qualora invece la patologia del seme sia grave o alcuni cicli di I.U.I. non abbiano dato esiti positivi, l’unica procedura eseguibile è la Fecondazione in Vitro con trasferimento degli embrioni in utero (I.C.S.I.).

INSEMINAZIONE INTRAUTERINA (I.U.I.)

Tra le tecniche di procreazione assistita, l’inseminazione intrauterina (I.U.I.) è quella che più ricalca la fisiologia in quanto l’incontro tra ovocita e spermatozoi (STZ) avviene nell’apparto genitale femminile.
Gli spermatozoi, dopo essere stati selezionati sono introdotti in utero con un sottile catetere, in fase ovulatoria.

Le indicazioni all’inseminazione sono:

Infertilità maschile;

Infertilità senza causa apparente, sconosciuta (15% delle coppie infertili);

La tecnica ha come scopo:

Portare a maturazione più ovociti;

Temporizzare il momento dell’ovulazione;

Utilizzare spermatozoi selezionati (qualitativamente migliori) e come tali con più capacità fecondante.

Fasi dell'inseminazione

Induzione all’ovulazione (con terapia farmacologica)

Monitoraggio ecografico: si valuta numero e crescita dei follicoli con ecografia transvaginale (la prima ecografia si esegue in fase mestruale e si procede in base alla risposta della paziente);

Selezione del seme: scopo della biologa è recuperare gli spermatozoi più vitali e avviare il processo di capacitazione che aumenta la capacità degli spermatozoi di fecondare;

Induzione dell’ovulazione: si inietta gonadotropina corionica a follicoli maturi 34/36 ore prima dell’ovulazione;

Inseminazione: si utilizza un sottile catetere con cui si inietta 0,5 c.c. di liquido seminale. In questo modo si avvicinano anche i due gameti (ovociti-spermatozoi).

Controindicazioni della tecnica

Impossibilità di selezionare un sufficiente numero di spermatozoi: con meno di un milione di spermatozoi mobili le possibilità di gravidanza è quasi nulla;

Patologie dell’apparato genitale femminile, quali occlusione tubarica bilaterale, endometriosi di grado elevato, polipi o miomi intracavitari;

Età materna: la fecondabilità della donna diminuisce col passare degli anni, comincia a calare dai 37 anni in poi, in particolare dai 40 e dopo i 42 la possibilità è estremamente bassa.
La percentuale di gravidanza multipla nella normale popolazione è del 2% e dopo stimolazione sale al 6%.

Risultati

La percentuale di gravidanza post-inseminazione aumenta di 5/6 volte la probabilità di gravidanza (12% - 15% per ciclo). Il numero di inseminazioni consigliate varia da tre a 6 dopo di che è indicato passare a tecniche di fecondazione in vitro (FIVET-ICSI...); tecniche quest’ultime che hanno come indicazione:

Patologia tubarica;

Infertilità maschile grave;

Sterilità sconosciuta che non ha risposto a cicli d’inseminazione;

Endometriosi severa.

Fasi della fecondazione in vitro

Induzione super ovulazione;

Monitoraggio crescita follicolare;

Pick up ovociti;

Fecondazione ovociti;

Trasferimento in utero degli embrioni.

Le percentuali di successo in letteratura si aggirano dal 22%° al 30%° per ciclo in donne di età inferiore ai 36 anni per poi diminuire. Le percentuali, a trasferimento degli embrioni avvenuto, sono del 28%° - 35%° per ogni singolo ciclo.

Diamed srl - Via Francesco Sforza, 48 - 20122 Milano - P.IVA 08447770150 - Capitale Sociale 10.000 euro