Le linee guida del Ministero della Salute suggeriscono come ottimali 3 ecografie in gravidanza, una per trimestre:
Ecografia del 1° Trimestre: si esegue a 11/13 settimane e consente una prima valutazione degli organi ed in particolare del cuore, il cui sviluppo si completa a 10 settimane. Inoltre si può eseguire una misurazione della translucenza nucale per evidenziare eventuali anomalie cromosomiche (es. sindrome di Down).
È anche possibile datare la gravidanza qualora si abbiano cicli irregolari o dubbi sull’ultima mestruazione.
Ecografia del 2° trimestre (Ecografia Morfologica): si esegue a 20 settimane.
Permette una valutazione accurata della morfologia fetale. Vengono indagati l’encefalo, il cuore e i grossi vasi e lo sviluppo dei vari organi (rene, vescica, bolla gastrica, genitali…). Si controllano anche la colonna vertebrale, per escludere la presenza della spina bifida, e gli arti superiori e inferiori e il loro atteggiamento.
L’ecografia morfologica misura diversi parametri dell’accrescimento fetale, in particolare diametro biparietale, circonferenza cefalica ed addominale, lunghezza del femore e cervelletto.
È infine possibile valutare lo sviluppo e l’inserzione della placenta, liquido amniotoco e il sesso del feto.
Ecografia del 3° trimestre: si esegue a 31/32 settimane e valuta l’accrescimento fetale: i singoli parametri esprimono le curve di crescita che permettono di controllare lo sviluppo rispetto ai valori medi (percentile) di accrescimento.
Importante è la flussimetria a livello del cordone ombelicale e delle arterie cerebrali e così pure il controllo del liquido amniotico, per possibili patologie (oligo e polidramnios).
Infine alcune rare malformazioni cardiache, renali, cerebrali si possono evidenziare solo nell’ultimo trimestre di gravidanza